lunedì 17 settembre 2007

I migliori

Non lo farò. Però potrebbe essere interessante aprire una nuova discussione, in questa maniera: Immaginiamo di avere la possibilità di resuscitare i morti... e poniamo di avere anche i soldi per organizzare una big band. REALIZZIAMO LA BIG BAND DEI SOGNI!!! chi scritturereste??? Come sarebbe composta la MIGLIOR BIG BAND DI TUTTI I TEMPI??? L'organico dev'essere quello classico: 4 trombe, 4 tromboni, 5 sassofoni (2 alti, 2 tenori, 1 baritono che possano anche suonare altri strumenti o no non importa...o sì?), 1 chitarra, 1 pianoforte, 1 contrabbasso e 1 batteria. Questo è l'organico minimo, poi potremmo anche (visto che possiamo resuscitare i morti, possiamo fare tutto...) aggiungere 1 cantante uomo, 1 cantante donna (e/o un gruppo vocale???), altri strumentisti (che ne so, chitarre o tastiere, percussioni, sitar, boh), ballerini ecc. L'ho buttata lì. Ora spero che le risposte arrivino numerose... IO SO che ci sono una marea di "uditori", in questo blog... fatevi avanti, o comunque allargate ai vostri amici appassionati e meno silenziosi di voi... qui rischiamo di diventare famosi, ragazzi!
Voglio partire proponendo Lester Young al sax tenore...ma va'?!

11 commenti:

Jay Jay ha detto...

Allora...
Ci provo:
Louis Armstrong,Bubber Miley,Dizzy Gillespie, Miles Davis (trombe);Kid Ory, Sam Nanton, J.J.Johnson, Curtis Fuller (tromboni);J.Hodges,C.Parker (alti);J.Coltrane,C.Hawkins(tenori);Harry Carney (baritono);Wes Montgomery (chitarra);J.R.Morton(piano);Sam Jones(basso);Elvin Jones(batteria);B.Holiday,C.Calloway(voci)
Preciso che tutti i nomi sono usciti proprio con la forza...Scegliere fra divinità non è semplice. Ho cercato di creare anche un certo contrasto fra gli stili. A proposito: ma ce li vedete in classico quintetto Bubber Miley,Wayne Shorter,J.R.Morton,Jimmy Blanton e Elvin Jones che eseguono magari "Wolverine Blues" e "Footprints"??? Che spettacolo...

joe ha detto...

Moooolto interessante... Anche se, forse, Kid Ory lo eviterei, in sezione. Bisogna che sia tutta gente che in orchestra ci sappia stare, cavolo! Non ricordo Kid Ory in organici diversi dai classici "combo" di puro stile New Orleans, con una front line composta da tromba, clarinetto e trombone... certo. lui è l'inventore del dixieland sul suo strumento, un genio del collettivo, compositore enorme ("Ory's Creole Trombone", ad esempio, con Armstrong)... ma... Al suo posto vedrei meglio Dickie Wells, il Lester Young del trombone: un genio, semplicemente. Ascoltare "Dickie's Dream" del 1939 con Basie, in formazione ridotta. A proposito di Lester, perchè lo hai lasciato fuori? Forse intendi inserirlo, che so, alla fine del primo tempo di un ideale concerto, come ospite di riguardo, VERO??? ;-) A parte scherzi, la "vedette americaine", cioè l'ospite d'onore, lo si faceva sempre esibire alla fine del primo set, e sapete perchè? Ma perchè così, del pubblico, chi doveva arrivare è sicuramente arrivato e chi deve andar via non se ne è ancora andato!!! In pratica, la fine del secondo set è il momento in cui il teatro, o il locale, è più pieno: un riguardo, appunto, verso l'ospite d'onore.
Per Jelly Roll Morton il discorso è simile, ma leggermente diverso: un pianista fa parte della sezione RITMICA: Morton, con quello stile (arcaico, per chi non lo sapesse), come potrebbe accompagnare Miles Davis? O Coltrane? Quindi, sceglierei un pianista "di mezzo". A meno che in certi punti non smettesse di suonare, che potrebbe essere un'idea!
Wayne Shorter e Jimmy Blanton vengono citati, ma non inseriti nell'organico della nostra "Dream Band". Come funziona? Vuoi immaginarli come ospiti o come illustri "panchinari"? Spiegaci qual'è esattamente la tua idea.
In generale, mi piace moltissimo l'idea di mischiare gli stili, e annoto il fatto che i tuoi campioni sono tutti afroamericani. Ottima e insolita la scelta di Cab Caloway come cantante uomo: egli stesso è stato titolare di ottime orchestre, oltre che un grandissimo cantante. Dello stesso livello, ma meno famoso presso il grande pubblico, è stato anche Billy Eckstine...
Avanti così!!!

Jay Jay ha detto...

Sono scelte ardue...Purtroppo, anche per mescolare gli stili qualcuno, anzi, MOLTI, sono rimasti fuori...Effettivamente il fatto di creare questo "crogiuolo" di stilemi jazzistici porta inevitabilmente a far "cozzare" concezioni musicali anche divergenti. Però io credo che nei grandi jazzisti, quelli cioè che hanno modificato indelebilmente il corso di questa musica, sia sempre presente una piena consapevolezza del passato, nonché una notevole voglia di proiettarsi nel futuro. Non a caso, nell'assolo su Footprints con Shorter, Hancock, Carter, Williams, Miles Davis cita "Rockin' in Rhythm" di Ellington... Certo, tu dici, Morton avrebbe dei problemi ad accompagnare Davis (che so,magari su "Blue in Green"...) però credo che Miles non avrebbe nessun problema ad entrare nella mente di Jelly Roll. Questo non perché lo stile di Morton sia più semplice od antico del suo, ma semplicemente perché lo spirito, le origini, il "feeling" che possiedono è lo stesso, a prescindere da concezioni ritmiche o armoniche diverse. Sono vissuti in due epoche diverse è vero, ma hanno fatto entrambi Jazz, e non è poco...Se avessero potuto suonare insieme, sicuramente dopo un po' avrebbero trovato un'intesa ed avrebbero tirato fuori cose straordinarie che senza meno non avremmo potuto chiamare "tradizionale" o "bop", ma che comunque sarebbero state JAZZ. Per questo sono un convinto oppositore degli "integralismi" che vedono propugnatori convinti (ma de che???) del bop rifiutare tutto ciò che è esistito prima bollandolo come "vecchio" od "obsoleto".
Comunque, tornando alla big band, come pianista, per non citare Ellington che sarebbe fin troppo scontato, opterei, visto che come dici tu uno "di mezzo" sarebbe più adatto, per cercare di fare concludere qualcosa a questi signori "resuscitati" in breve tempo, e per farli capire meglio da subito, opterei per Thelonious Monk. Un pianista che cresce con lo stride fino ad arrivare alle avanguardie del bop (inventate anche da lui, e qui ecco un altro di esempio di uno che ha costruito il futuro avendo bene a mente il passato...) non è da trascurare...:-)
Ho citato Shorter, Blanton e co. così per non lasciarli fuori...Mi piangeva il cuore...Allora faccio una proposta: perché non proporre anche big band che vadano "per stili"? Ad esempio:la band del tradizionale, quella dello swing, del bop e così via...Potrebbe essere un'idea.

purple ha detto...

Ragazzi, vi leggerò come un'enciclopedia sul jazz.
Complimenti.

Unknown ha detto...

Ciao Joe,

purtroppo vista la mia totale ignoranza, non posso dare alcun contributo al tuo post, anche se sono rimango letteralmente stregato da Billie Holiday quando canta Sophisticated Lady, o I Got It bad (ain't no good) del mitico Duke, quindi sicuramente alla voce metterei lei...

Piuttosto volevo farti i complimenti per il concerto di ieri sera, mi è piaciuto molto siete davvero dei "mostri". E' stato un piacere rivederti e spero di ricominciare la mia carriera jazzistica al più presto! Mi spiace non poter essere rimasto fino alla fine...sarà per la prossima!

Un abbraccio.
Daniele Buccheri

compositore ha detto...

ehy Daniele, mi sa che hai beccato proprio la sua preferita :)

joe ha detto...

Intanto benvenuto/a Purple! A proposito di Ellington, c'è una meravigliosa sua composizione intitolata proprio "Purple Gazelle", contenuta in una suite che si chiama "Afro-Bossa"... i più la conoscono come "Angelica", nell'esecuzione di Ellington e Coltrane (disco Impulse! del 1962), da ascoltare assolutamente. Purple, ti prego di continuare a leggerci, di intervenire con suggestioni e domande (o risposte) e di divulgare il nostro blog presso gli appassionati. Non sei il primo che ci dice che è bello leggerci. Anche il mio ex e futuro allievo Daniele, come alcuni musicisti di mia conoscenza, ritiene di non aver niente da dire, ma ciò non è possibile. Chiunque, esperto o no, musicista o no, ha qualcosa da chiedere, o da proporre, o semplicemente da supporre... fatelo qui, ragazzi! Il Jazz è vita, e la vita può essere Jazz...
Bille Holiday era un genio. Di quelli indiscutibili. Fragile, insicura, potente come un infante attorno al quale, in casa, ruotano tutto e tutti. Ho scoperto da poco che lei, nella sua onestà, si chiedeva ogni volta perchè mai la gente volesse sentirla cantare. Però è vero che era di una sensibilità musicale superiore, seppur con un filo di voce, seppur così precaria nell'intonazione (tutta sua, per la verità) ma così certa nell'intenzione. Basta guardarla nel suo celeberrimo blues "Fine And Mellow", tratto dal film "The Sound Of Jazz" del 1957. Dico, bisogna guardarla mentre canta ma soprattutto mentre ASCOLTA: OSSERVATELA ATTENTAMENTE DURANTE L'ASSOLO DI LESTER YOUNG: sembra quasi sapere in anticipo ogni frase, ogni inflessione, ogni idea. EMPATIZZA completamente col solista, raggiungendo un livello di comprensione che ha del soprannaturale, del telepatico.
Capito, Composito'???

purple ha detto...

...mmmhhh....strano sentirti parlare così di Billie, Joe...
Anni addietro ricordo di aver raccolto un tuo pessimo commento su di lei, apostrofandola come una povera depressa alcolizzata..
Sicuramente però ti riferivi alla sua vicenda personale, non al suo modo di fare musica. Peraltro, se non ricordo male, hai anche suonato per un po' con una tizia che voleva fare repertorio "billiano"...
Comunque questa tua improvvisa virata ti rende infinitamente più simpatico ai miei occhi, anche se chiunque ti conosce non può che trovarti già molto "tough" o "cool" o "fico", che dir si voglia.
Ovviamente mi trovi perfettamente d'accordo sulla eccezionalità di tale cantante, soprattutto sul concetto di "empatia", termine a me e a te ben caro..
Nel frattempo continuerò a leggervi con grande interesse, ringraziandovi soprattutto per i preziosi consigli d'ascolto che elargite gratuitamente a noi poveri mortali.
Con sincera ammirazione.

Purple

joe ha detto...

Purtroppo siamo tutti poveri mortali...
Purple, aggiorna il tuo profilo, in modo da farci sapere un po' più di notiziuole su di te!!!

Per quanto riguarda la vicenda personale di Billie Holiday, che è evidentemente inscindibile dalla sua carriera artistica, rimando i lettori al nuovo, fondamentale libro di JULIA BLACKBURN "LADY DAY - LA VITA E I TEMPI DI BILLIE HOLIDAY". Analizzano di tutto, tramite interviste a chi la conosceva, aveva rapporti professionali e/o umani con lei, ci sono anche stralci di intercettazioni telefoniche e di lettere. Impressionante, per conto mio, la scoperta che Count Basie fosse un "cocainomane avido".

purple ha detto...

Carissimi, questo blog sta diventando anche per me un appuntamento fisso!
Eccomi qua, in attesa di apprendere ancora cose interessanti da voi.
Caro Joe, grazie per il titolo, già ordinato presso la mia libreria di fiducia. Non potevo perdermelo per nulla al mondo, l'amore per Lady Day non ammette deroghe.
Per quanto riguarda me, non c'è molto da scoprire, è inutile aggiornare il profilo, risulterebbe molto noioso... E poi non ho dubbi: il grande Joe si è già fatto un'idea sulla mia identità... Sbaglio???!!
A prestissimo!!

Purple

matteo ha detto...

Ciao ragazzi aiutatemi a ricordare il titolo della canzone dove diane reeves canta con un noto sax.
La melodia è molto ritmata, vorrei riascoltarla e fino ad adesso ho provato tutte le strade forse verrò aiutato in questo forum da voi.
non ho trovato il nome del sassofonista tra questa lista.
Grazie anticipatamente e comunque