lunedì 17 dicembre 2007

Jazz e cinema

Il quesito è il seguente: chiunque abbia notizia di momenti di alto carattere jazzistico all'interno di un film, è pregato di darcene notizia. Ovviamente, sarà inutile citare i celeberrimi esempi di film "sul" jazz, come "'Round Midnight" di Bertrand Tavernier, "Mo' Better Blues" di Spike Lee oppure "Bird" di Clint Eastwood...
Comincio io: in "Malcom X" di Spike Lee con Denzel Washington grande protagonista, tutta la prima parte è, veramente, jazz. Siamo nei primi anni '40 e c'è una scena ambientata al Savoy Ballroom di New York in cui si vede - e si sente - l'orchestra di Lionel Hampton eseguire un "Flying Home" ad uso e consumo dei ballerini di Lindy-hop. Entusiasmante e, mi pare di capire, veritiero.

mercoledì 21 novembre 2007

Repertorio minimo del giovane jazzista...

... e non solo di quello giovane, ovviamente. Il quesito è stato posto da un nuovo amico, Jazzino, e lo trovate nel post delle recensioni. Intanto benvenuto, Jazzino! E anche per te le solite esortazioni: diffondi il verbo del jazz-joe-blog, e aggiorna il tuo profilo affinchè ne possiamo sapere di più su di te, sulle tue aspirazioni e sui tuoi gusti.
Prima di tutto, una premessa.
Il jazz, tutto il jazz, è una musica colta. In musicologia, ci sono dei criteri precisi per individuare quanto una musica, e in ogni caso una forma espressiva, possa essere definita tale. I criteri sono tre: 1) lo sviluppo nel tempo della forma musicale 2) l'individuazione di soggetti "attori" del suddetto sviluppo 3) il grado di "fungibilità" tra esecutori e fruitori.
Mi spiego meglio, nel dettaglio.
1) una musica che cambia nel tempo, che prende le mosse da intuizioni precedenti recependole e ampliandole, che sviluppa le forme e le strutture da cui deriva, è colta.
2) e sarà facile, se una musica è così capace di nutrirsi e rigenerarsi nel tempo, individuare alcuni compositori, autori, creatori ecc. che sono stati, sono e saranno i protagonisti di questo rinnovamento, creando stili, scuole ecc. Anche per questo criterio, unito al precedente, tale musica potrà definirsi "colta".
3) e probabilmente, tali competenze saranno "alte", cioè nel tempo si sarà sviluppato un "know-how" difficilmente emulabile da chi non è "del mestiere". Si sviluppa, cioè, una professionalità. Al contrario se il fabbro di un paese della Ciociaria, oggi, intona un canto, domani il ciabattino che ieri lo ascoltava potrà probabilmente fare la stessa cosa con una certa facilità. Con questo, ci tengo a precisarlo, non sto dicendo affatto che il saltarello ciociaro sia una musica "incolta"!!! Questo chiarimento è doveroso: il contrario di colto, tutt'al più, è "popolare" nel senso più bello e genuino del termine.
Altro esempio: la musica di Claudio Baglioni non è una musica colta, perchè tutti, con pochissimo impegno, possono "prendere il suo posto". Con questo non intendo dire che alcune canzoni di Claudio Baglioni non siano interessanti o belle. Valgono, e vanno valutate, per l'ambito e nell'ambito in cui nascono.
E questo è un altro problema preliminare: l'ambito jazzistico. Bisogna distinguere i brani i due categorie: 1) brani di jazz, e 2) gli "standards".
Va chiarito: "'Round Midnight" o "Donna Lee" NON sono degli standard, ma pezzi di jazz: nati nell'ambito del jazz ed eseguiti nello stesso ambito!!! e quindi, vanno eseguiti alla lettera, esattamente come qualsiasi brano di musica, ad esempio, classica.
Invece qualsiasi canzone, brano, motivetto nato in un altro ambito (classico, operistico, teatrale, Broadway, musica per film ecc), una volta IMPORTATO nell'ambito del jazz DEVE essere cambiato, trattato, variato, interpretato altrimenti non "suona" jazz: allora, quello è uno standard. Tutte le canzoni di Cole Porter o di Gershwin, poniamo.
Jazzino, cosa vuoi sapere? Se è facile suonare del jazz? Ti posso rispondere così... c'è gente che non può fare diversamente, e qualsiasi cosa suona, bene o male, diventa jazz...
Sicuramente occorre sviluppare ed accrescere il più possibile alcune competenze, come farebbe chiunque volesse accostarsi alla musica colta europea, o all'opera lirica, o ad altre musiche "colte" nel senso dei criteri detti prima. E' una musica PROFESSIONALE, a qualsiasi livello la si faccia. Ed è sempre stato così, anche ai primordi negli anni 10.
Il repertorio, fondamentalmente, non ha importanza.

mercoledì 14 novembre 2007

consigli per gli acquisti

Signore e signori, mi preme segnalare una iniziativa editoriale eccezionale. Avete mai sentito parlare di "Jazz Icons"? Già lo scorso anno pubblicò una serie di 7 dvd di concerti tenuti in Europa negli anni '60 da illustri jazzisti (si vedono Basie, Art Blakey, Ella Fitzgerald, Gillespie) di una qualità eccelsa, sia sotto il profilo musicale che audio-video. Quest'anno bissano con un'altra serie pazzesca (Dexter Gordon in un localino del nordeuropa, Ellington in teatro, Dave Brubeck ecc)... le due serie, da quest'anno, sono anche disponibili in due cofanetti distinti e corredati ciascuno di un bonus dvd con ulteriori inediti. Guardate su www.jazzicons.com !!! A Roma, spulciate da Messaggerie Musicali a via del Corso: sono sparsi tra i cd di jazz, in ordine alfabetico.

mercoledì 7 novembre 2007

Recensione

Ragazzi, partecipanti e uditori, amatori e urlatori, udite udite...
Il nostro blog è stato recensito, in maniera lusinghiera per me e per voi, su Livecity! L'avevo detto, io, che avremmo fatto storia... www.livecity.it e poi la sezione blog world. Grazie a tutti, e complimenti.

sabato 13 ottobre 2007

Vocalità

Buongiorgio a tutti! Prendo le mosse dalle ultime battute del post precedente per lanciare una sfida: usare la voce umana come uno strumento musicale, o suonare uno strumento musicale come una voce umana? La vocalità nel jazz ha perso spontaneità e naturalezza - se è possibile - e anche il suono degli strumenti non è più così "evocativo" come una volta... si privilegia la tecnica a discapito dell'"umanità" dell'espressione musicale o, al contrario, per aiutarla??? Cosa ne pensate?? Io ho le mie idee in proposito ma, come notava Purple (che onestamente non ho individuato! Purple, aggiorna il profilo...), sono pronto a cambiarle se convinto.

lunedì 17 settembre 2007

I migliori

Non lo farò. Però potrebbe essere interessante aprire una nuova discussione, in questa maniera: Immaginiamo di avere la possibilità di resuscitare i morti... e poniamo di avere anche i soldi per organizzare una big band. REALIZZIAMO LA BIG BAND DEI SOGNI!!! chi scritturereste??? Come sarebbe composta la MIGLIOR BIG BAND DI TUTTI I TEMPI??? L'organico dev'essere quello classico: 4 trombe, 4 tromboni, 5 sassofoni (2 alti, 2 tenori, 1 baritono che possano anche suonare altri strumenti o no non importa...o sì?), 1 chitarra, 1 pianoforte, 1 contrabbasso e 1 batteria. Questo è l'organico minimo, poi potremmo anche (visto che possiamo resuscitare i morti, possiamo fare tutto...) aggiungere 1 cantante uomo, 1 cantante donna (e/o un gruppo vocale???), altri strumentisti (che ne so, chitarre o tastiere, percussioni, sitar, boh), ballerini ecc. L'ho buttata lì. Ora spero che le risposte arrivino numerose... IO SO che ci sono una marea di "uditori", in questo blog... fatevi avanti, o comunque allargate ai vostri amici appassionati e meno silenziosi di voi... qui rischiamo di diventare famosi, ragazzi!
Voglio partire proponendo Lester Young al sax tenore...ma va'?!

mercoledì 5 settembre 2007

Il miglior sassofonista del mondo.

Ecco qua, sono riuscito a creare un nuovo post. Rilancio la sfida: Chi è stato, secondo voi, il più grande di tutti??? Al sassofono, per il jazz e per la musica in generale? La mia idea ce l'ho, Jay Jay ha espresso le sue, Paolotto pure, Compositore c'ha da fa'... In attesa che tornino tutti dalle vacanze e che il blog venga conosciuto sempre di più, vi do un indizio: il più grande di tutti suonava il sassofono tenore...ma non sembrava un tenore, all'inizio...

mercoledì 18 luglio 2007

questo luogo è un jazz-club!

Allora... questo è un blog per veri appassionati di jazz. Qui possiamo scannarci peggio che nelle diatribe calcistiche. Voglio che diate fondo, senza esclusione di colpi, a tutte le vostre risorse letterarie per convincere me e tutti gli altri della giustezza e santità delle vostre posizioni jazzistiche: preferenze, gusti, musicisti preferiti, periodi e generi, etichette discografiche, strumenti e strumentisti, ecc.
Comincio io?
Troppo facile e comodo.
Fatevi sotto.